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giovedì 14 giugno 2007

CROSTATA DI RICOTTA

Monica
Tanto per cominciare, vorrei dire che secondo me si possono scrivere ricette anche senza foto. Certo, sarebbe meglio averle - le foto - magari anche belle, con la varie fasi di preparazione e la foto finale con il piatto su una tovaglia immacolata, la luce giusta, la fragola in primo piano a fuoco e l'effetto sfocatino sullo sfondo.... Ma noi siamo un blog imperfetto, mica fighetto :-)
E quindi, dopo un mese che aspetto di rifarla per fotografarla, ecco la ricetta della crostata di ricotta, buonissima, ma senza foto. Ci aggiungeremo un po' di immaginazione!
E' un mix di un po' di ricette, tra cui una di Allan Bay, ma con la pasta frolla che faccio di solito. Cominiciamo con la frolla: si impastano 125 gr di burro con 300 gr di farina e 100 gr di zucchero. Il burro dev'esser freddo, lo si taglia a cubetti e si unisce a farina e zucchero lavorando un po' con la forchetta e poi un poco con le mani. Si aggiungono un uovo ed un tuorlo, un po' di buccia di limone gratuggiata, un pizzico di sale e alla fine una mezza bustina di lievito. Si appallotta e si mette a riposare in frigo, per almeno mezz'ora.
Nel frattempo si prepara il ripieno: ci vanno circa 450 gr di ricotta (ho usato per la prima volta quella di pecora e mi son trovata bene), 1 confezione di panna fresca, circa 175 gr di zucchero, qualche cucchiaio di rum e del cioccolato amaro a pezzetti. Si fa una crema, iniziando a sciogliere lo zucchero con il liquore e aggiungendo poi il resto.
A questo punto si divide la frolla in due: la parte piu' grossa (circa 2/3) si stende nella teglia, si riempie con la crema di ricotta e poi si copre con la restante frolla. Si cuoce a forno non troppo alto per circa tre quarti d'ora.
Noi abbiamo cominciato a mangiarla che era ancora un po' tiepidina, e non ha fatto in tempo a diventar fredda.

mercoledì 6 giugno 2007

ALLAN BAY, QUASI COME ALLAH


Ale
Io sono un cuoco molto imperfetto, altrimenti qui non avrei residenza, certo, ma ho la presunzione di essere il più imperfetto, presunzione che diventa certezza appena mangio qualche piatto cucinato dai miei colleghi di blog.
Comunque probabilmente perchè imperfetto ho un'ammirazione forse eccessiva per Allan Bay, colui che invece sembra ricercare la perfezione con i suoi coltelli di ceramica, ammirazione spropositata che mi porta per esempio a cucinare un semplice piatto di pasta come un risotto.
Ma io ci credo in Allah ....... Oops Allan.
Qui la divinità in video con tanto di cappello.

mercoledì 3 gennaio 2007

IL BRODO: QUESTO SOTTO SVALUTATO

Ale
Lo ammetto, la mia capacità di cuoco è quasi tutta dovuta a Allan Bay, nemmeno letto tutto. Pensa te, quale può essere la mia capacità. Ma una cosa l'ho capita, oltre che Allan Bay scrive bene, e cucina meglio, la cosa importante è che bisogna organizzarsi con le "basi", e con il congelatore. Sì il metodo del congelamento è tutto. O almeno una buona parte. E congelare le "basi" è la sintesi del metodo Allan Bay.
Quindi adesso parlo del brodo, un suo cavallo di battaglia, e la mia quasi unica arma... oltre al soffritto. Normalmente uno pensa che il brodo sia noioso da fare, richiede tempo e non dà soddisfazione. In effetti un po' è così, in effetti è molto noioso da fare, soprattutto se poi pensi di bertelo così com'è venuto.
Invece la vera soddisfazione viene con i piatti successivi, in cui il brodo si può usare: risotti certo, ma soprattutto pasta e curry. Il curry con un brodo di pollo viene prorpio buono. E qualsiasi altro piatto.
Allora quale brodo? Il maestro dice che a seconda del piatto ci vuole il brodo assonante: cioè se fai il risotto alla milanese, il brodo di manzo, un piatto di pollo allora il brodo di pollo, un piatto di verdure allora il brodo di verdure... eccetera così all'infinito. Già però il congelatore ha uno spazio limitato, e noi non è che possiamo fare il brodo fresco per ogni piatto, e soprattutto manca il tempo e la voglia, e poi che facciamo cento etichette diverse per i sacchetti congelati?. E allora? ecco il brodo universale, che è poi un brodo di verdure, di erbe dell'orto, ma ancora meglio se gli aggiungiamo i sassi. Sassi ? Sì le pietre, quelle pietre che più ci piacciono, le mettiamo sul fondo della pentola e loro fanno il loro effetto? Quale? Boh. Però il nostro Allan dice che già gli antichi greci facevano così... "Che ne sai tu di cosa mangiano i greci*" (*citazione da Marrakesh Express). Comunque io per buona misura tendo a mettere delle pietre con effetti benefici, nel senso di ametista, topazio, pietra di luna, e sassi del genere. Comunque l'importante è che 'sti sassi non siano porosi se no ti assorbono tuto il brodo e poi fanno la muffa. Meglio dure e lisce quindi. Comunque io alla magia delle pietre ci credo davvero.
Fatto il brodo, allora non manca che il soffritto, e qualche altra cosa, o base, per usare il lessico di Allan, ormai nostro amico, tipo il Roux, ma ne parliamo un'altra volta.